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04/07/2018 – La Commissione Europea contesta all’Italia la violazione della Direttiva 2011/7/UE sui ritardi nei pagamenti.   Il 7 giugno scorso, Bruxelles ha inviato al Governo italiano un parere motivato per segnalare che l’articolo 113-bis, comma 1, del Codice dei Contratti (Dlgs 50/2016) è difforme dalla direttiva europea che impone alle autorità pubbliche di eseguire i pagamenti non oltre 30 giorni o, in casi singolarmente motivati, 60 giorni dalla data di ricevimento della fattura o, se del caso, al termine della procedura di verifica della corretta prestazione dei servizi. Già nel luglio 2017, la UE aveva contestato la nuova formulazione introdotta dal Decreto Correttivo (Dlgs 56/2017) che prevedeva un termine di 45 giorni per i pagamenti. Nemmeno la successiva modifica alla norma, apportata dalla Legge di Bilancio 2018, ha evitato all’Italia il richiamo della Commissione Europea.    La disciplina italiana..
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